5 magnifici borghi

una tradizione e un'architettura tutte liguri vi stupiranno

Riomaggiore

Situato nella valle del torrente Rio Maggiore, l'antico Rivus Major dal quale prende il nome, Riomaggiore è il primo borgo che si incontra arrivando da La Spezia ed è quindi la più orientale delle Cinque Terre. Secondo la tradizione, il paese fu fondato da un gruppo di profughi greci in fuga dalla persecuzione iconoclasta di Leone III l’Isaurico nel VIII secolo, ma le prime notizie certe risalgono al 1251, quando il borgo venne animato dagli abitanti dei primitivi insediamenti del distretto di Carpena, fedeli alla Repubblica di Genova nella guerra contro Pisa, che discesero la costa alla ricerca di un più tranquillo accesso al mare sul quale poter sviluppare commerci veloci e sicuri rispetto alla via terreste fino a quel momento utilizzata.

Il periodo di dominio genovese fu caratterizzato da una tranquillità politica che rese possibile l’espansione economica e commerciale delle Cinque Terre ed in particolare di Riomaggiore; fu infatti proprio in questo periodo che venne dato inizio all’opera di terrazzamento per potenziare la viticultura al fine di alimentare un commercio in piena attività.

L’opera ha avuto quindi un doppio successo:
- definire una caratteristica inconfondibile del territorio, i vigneti terrazzati a picco sul mare
- rendere il vino un prodotto famoso in tutta Europa.

Nonostante svariati lavori di ammodernamento urbanistico, il paese ha sempre mantenuto il fascino del tipico borgo ligure, con le abitazioni che seguono lo schema delle case-torri, sviluppate in altezza su tre o quattro piani, legate le une alle altre in schiere parallele e ovviamente tinteggiate con i tipici colori liguri.

Nella parte alta del paese si erge la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, costruita nel 1340 per ordine del vescovo di Luni, e l’Oratorio di Santa Maria Assunta del XVI secolo che ospita un Trittico quattrocentesco e una statua lignea del Trecento raffigurante la Madonna, mentre dalla parte opposta in posizione elevata vi sono i resti del castello del XV-XVI secolo che dominano tutto il centro storico del paese, fatto costruire dal Marchese Turcotti in epoca feudale.
Da Riomaggiore, inoltre, ha inizio la Via dell’Amore, una strada pedonale che arriva fino a Manarola, dal fascino suggestivo, grazie agli splendidi paesaggi a picco sul mare incorniciati tra il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli e l’aria salmastra.

Manarola

Manarola è la seconda “Terra” che si incontra dopo Riomaggiore, di cui è franzione e con cui è collegata pedonalmente dalla suggestiva Via dell’Amore. Manarola è un gioiello urbanistico caratterizzato dalle tipiche case-torri abbarbicate una sull’altra su uno scosceso promontorio di roccia scura a picco sul mare. Il borgo, che deriva probabilmente il suo nome da un’antica "magna roea", una grande ruota di mulino presente in paese, si sviluppa nella gola del promontorio, attorno al torrente Groppo, ora coperto, che scende verso mare, con il porto racchiuso tra il promontorio stesso e uno sperone di roccia dove si trova il cimitero.

Il borgo fu fondato durante il XII secolo dallo spostamento di popolazioni che dalla Val di Vara si mossero verso il mare per sfruttarne le risorse, mentre nel XVI secolo si narra ancora di una sua strenua resistenza alle incursioni dei pirati.
a monte dell’abitato si trova la piazza in cui sono concentrati gli edifici religiosi, tra cui il monumento principale, ovvero la chiesa di San Lorenzo in stile gotico, l’oratorio del Disciplinati e la torre campanaria, staccata dal corpo principale della chiesa probabilmente perché, in origine, aveva compiti difensivi.

Curiosa è la piramide bianca in cemento che spunta tra le case, segnale trigonometrico per i naviganti.

Corniglia

Corniglia, è il borgo più piccolo Cinque Terre nonché l’unico non a contatto con il mare. Sorge, infatti, sopra un promontorio roccioso alto circa 100m in posizione esattamente centrale rispetto alle altre Terre e da quale si possono ammirare tutti e 4 gli altri borghi. Le origini del paese risalgono all’epoca romana, come dimostra il nome, da "Gens Cornelia", famiglia romana padrona del luogo.
Per arrivare al paese si possono percorrere due strade: la caratteristica ’Lardarina’, una lunga scalinata di mattoni formata da 33 rampe e 377 gradini oppure la strada carrozzabile, entrambe di origine medievale.

Inoltre una suggestiva passeggiata posta a mezza costa fra la vetta e il mare collega Corniglia al borgo successivo, quello di Vernazza. Che la tradizione del borgo sia più legata alla terra che al mare si evince sia dalla vocazione agricola che della struttura delle abitazioni che assomigliano più a quelle dell’entroterra, basse e larghe, che alle tipiche case-torre arrampicate una sull’altra degli altri borghi
Delle fortificazioni di Corniglia sono rimasti i ruderi di una rocca risalente 1556, su una rupe a strapiombo sul mare. Da un documento del 1276 si ha notizia di un castello di cui però non rimane traccia.

La chiesa parrocchiale di San Pietro è una bellissima testimonianza gotico-ligure delle Cinque Terre, edificata nel 1334 sui resti di una cappella del XI secolo.

Vernazza

Si ritiene che il nome derivi dall'aggettivo latino "verna", ossia "del luogo", "indigeno", ma è plausibile anche che possa essere legato al più celebre prodotto locale: il vino denominato "Vernaccia". Secondo altri la derivazione sarebbe da attribuire al prediale latino (Gens) Vulnetia, che designerebbe una famiglia proprietaria di fondi.
Il notevole livello economico e sociale raggiunto dal borgo già nel Medioevo l’hanno identificata come la più prospera della 5 terre. Testimonianza di ciò è la conformazione urbanistica del borgo, caratterizzata dalla presenza di elementi architettonici di grande pregio, come logge, chiese, case-torri e porticati.

Il colpo d’occhio è senza dubbio il più spettacolare sia giungendovi via mare, sia dai sentieri.
Il borgo si sviluppa lungo il torrente Vernazzola, ora coperto, arrampicandosi sulle pendici di uno sperone roccioso con ripide e strettissime viuzze che confluiscono tutte verso la strada principale per terminare poi nella piazzetta situata di fronte al porticciolo, in un'insenatura naturale che permette l'attracco di mezzi natanti e garantisce un sicuro approdo, sin dai tempi delle Repubbliche marinare.
Vernazza è punteggiata dai resti del “castrum”, delle costruzioni difensive risalenti all’epoca medievale, case-torri, il Torrione e il castello dei Doria, simbolo dell’importanza economica avuta nell’antichità.

Monterosso

Monterosso al Mare è il borgo più occidentale nonché il più grande delle Cinque Terre e anche quello documentato per primo (1056). Il paese, ubicato al centro di un piccolo golfo naturale a ridosso di colline coltivate a vite ed olivo, è composto da due insediamenti: il borgo vecchio, dominato dalla mole dei resti de castello obertengo con le caratteristiche case-torre, e Fegina, la parte più turistico/residenziale che si estende lungo la spiaggia, la più estesa delle Cinque Terre. Numerosi anche i monumenti dei questo borgo: la trecentesca chiesa di San Giovanni Battista, di fronte alla quale sorgeva il medievale Palazzo del Podestà, di cui restano alcune tracce.

Sul colle dei Cappuccini si erge il castello dei Fieschi e il monastero la cui chiesa intitolata a San Francesco, contiene opere d'arte d’inestimabile valore, tra cui tele attribuite a Van Dick, Cambiaso, Piola e Guido Reni. A Fegina è importante ricordare anche la Villa Montale, dove soggiornò il premio Nobel per la Letteratura, e il Gigante, imponente statua in cemento armato costruita agli inizi del Novecento che, in origine, sorreggeva sulle spalle una terrazza a forma di conchiglia.